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Chiesa di San Salvar

Chiese 15 Gennaio 2025

Situata poco fuori dal paese, in una posizione leggermente elevata, la Chiesa di San Salvar è considerata la chiesa più antica del territorio. Tradizionalmente, viene identificata come una preesistente pieve e la prima parrocchiale di Bussolengo. La dedicazione a “San Salvatore” suggerisce un’origine longobarda, poiché questo titolo era molto comune nelle chiese della VII-VIII secolo, come dimostrano altre chiese longobarde presenti in località quali Brescia (753), Spoleto e Capua.

Alcuni elementi della struttura e delle suppellettili confermano l’antichità della chiesa. Tra questi si segnala l’utilizzo di una stele romana, alta circa un metro e con base quadrata, come base forse per un’antica acquasantiera, successivamente rimossa. Inoltre, un grande blocco di pietra romana fu trasformato in fonte battesimale bivase. Questi ritrovamenti suggeriscono la presenza di un insediamento romano nell’area della chiesa, probabilmente nelle immediate vicinanze, e testimoniano la pratica dell’architettura longobarda di riutilizzare materiali da edifici precedenti.

La chiesa originaria aveva un’aula lunga 18 metri e larga 8, con una copertura a capriate lignee che poggiavano direttamente sui muri. Il soffitto, che si trovava ad un’altezza di imposta di circa 5 metri, era più basso di quasi due metri rispetto a quello attuale. Le pareti interne ed esterne erano probabilmente prive di intonaco, come tipico degli edifici ecclesiastici dell’epoca. L’abside e l’altare erano orientati verso est, seguendo la tradizione cristiana di orientare i luoghi di culto verso Gerusalemme, città simbolo del Tempio di Salomone e del mistero pasquale di Cristo.

Nel Cinquecento, la chiesa subì importanti modifiche: venne alzata l’imposta del tetto di circa due metri e furono aggiunti barbacani per rinforzare la parete nord. Inoltre, le pareti interne vennero decorate, conferendo un aspetto più raffinato all’ambiente sacro. Durante la grande peste del 1630, l’interno della chiesa venne probabilmente spogliato di intonaco, un evento che potrebbe essere stato legato ai timori legati alla contaminazione e alla necessità di purificazione.

Tra il 1836 e il 1838, la chiesa subì un’importante ristrutturazione. L’orientamento liturgico fu invertito, con la facciata ricostruita a oriente e l’abside spostata a occidente. Furono inoltre aperte due nuove finestre nella facciata e chiuse quelle piccole delle pareti laterali, alterando significativamente l’aspetto originale dell’edificio. Nonostante questi cambiamenti, la chiesa mantiene ancora tracce della sua antica struttura e della sua storia millenaria.